La pandemia ha defraudato bar, agriturismi e ristoranti. Calo di 20 miliardi nel 2021

A causa della brusca impennata dei contagi che ha tranciato le vacanze e le uscite di fine anno, la spesa degli italiani in bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi risulta pari nel 2021 a circa 60 miliardi di euro. E specificamente in calo di oltre 20 miliardi rispetto a prima della pandemia nel 2019, nonostante l’aumento rispetto allo scorso anno. Ciò è quanto emerge dal bilancio di fine anno sui consumi alimentari fuori casa elaborato dalla Coldiretti. Da tale bilancio si evidenzia una situazione di difficoltà del settore, che si trasferisce a cascata anche sulle aziende fornitrici di prodotti agricoli e alimentari.

Calo di 20 miliardi, non basta il buon risultato estivo

Il recupero che si è verificato durante il periodo estivo non è stato purtroppo mantenuto negli altri periodi. Infatti solo il 14% dei cittadini ha deciso di festeggiare il Capodanno fuori al ristorante, in trattorie e agriturismi già provati dalle disdette last minute negli alloggi. Gli agriturismi spesso situati in zone isolate della montagna o della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forsei luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.

Da un altro lato comunque si registra il boom delle consegne a domicilio favorito dal crescente numero di italiani in isolamento. Senza dimenticare quanti organizzano pranzi e cene nelle case perché non dispongono di green pass rafforzato necessario per mangiare fuori. Tuttavia si tratta di un balzo del tutto insufficiente a coprire le perdite e il calo dei 20 miliardi.

Criticità estese a tutta la filiera agroalimentare

La situazione di difficoltà riguarda l’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini soprattutto nelle località turistiche per le forniture di molti prodotti agroalimentari. Dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura. Ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato.

Il risultato? è che sono mancati acquisti in cibi e bevande da parte della ristorazione per un valore di circa 5 miliardi rispetto a prima della pandemia che colpiscono ben 740mila aziende agricole e 70mila industrie alimentari presenti nella filiera agroalimentare.

 

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