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Steriltom: una storia d’amore color rosso pomodoro 

Una passione per il prodotto di qualità, un amore per il proprio territorio e il più profondo legame con la propria grande famiglia. Ecco la storia dell’azienda Steriltom!

Quella della Steriltom è una storia differente. Un racconto legato a doppio filo con la storica passione  della famiglia Squeri per il pomodoro e il cui gustosissimo intreccio è ricamato di bontà d’animo e, soprattutto,  profondo amore per il proprio territorio.

Le 4 generazioni del gusto 

Quella della Steriltom è infatti una saporitissima storia di ben quattro  generazioni che,  partendo da Gragnano Trebbiense in provincia di Piacenza, ha saputo arrivare sino al 2021 nel pieno rispetto degli obiettivi e delle sue ambizioni di un tempo: la qualità della materia prima, la sostenibilità e, soprattutto, l’eticità.

Un’azienda familiare

Spiega l’Export Manager Steriltom Riccardo Ferri: “Siamo  un’azienda familiare che lavora in questo settore da ben 4 generazioni. Una realtà nata nel lontanissimo 1934 ma che, già dal 1968, risulta specializzata nella produzione di polpa di pomodoro come derivato principale. Una specializzazione che, proprio per la sua qualità, ha saputo nell’ultimo decennio ulteriormente affinarsi ed espandersi oltre i confini dello stesso mercato italiano”.

I principi di un’azienda storica 

Spiega a tal proposito Ferri: “ Siamo molto legati alla qualità del prodotto,  sia in termini di sostenibilità, che di qualità della materia prima. Essendo attivi sul territorio da oltre 80 anni siamo, di fatto, legati da strette relazioni con gli agricoltori, e questo ci consente un dialogo maggiore che non può che confluire in un risultato migliore sotto ogni punto di vista.”

Steriltom: La vicinanza al mondo agricolo 

L’azienda Steriltom è infatti particolarmente famosa anche per la sua vicinanza e partecipazione concreta al mondo agricolo e produttivo. Lo stesso Riccardo Ferri racconta a riguardo: “ La nostra storica presenza sul territorio ha contribuito alla creazione di uno strettissimo legame con i suoi  agricoltori. Con alcuni di loro collaboriamo da più di 20 o 30 anni! un legame quasi indissolubile dunque e che affonda le proprie radici nel più profondo del suo amatissimo territorio.”

Una tradizione che guarda al futuro 

“Questa fortissima connessione – aggiunge Ferri- è inoltre basata su di una relazione talmente intima con la realtà contadina che ci ha spinto ad unirci ulteriormente anche  nei momenti di maggiore difficoltà. Ogni anno studiamo con i nostri agricoltori  dei metodi di miglioramento… per noi stessi, ma anche per la coltivazione. È fondamentale supportarci a vicenda, infatti, perché di fatto tutto inizia dal campo e dobbiamo essere noi a dover supportare a pieno chi ci fornisce la materia prima”.

L’evoluzione Steriltom

Una tradizione, quella della Steriltom, che pur partendo dalla polpa di pomodoro e dalle passate e arrivando fino ai prodotti per la pizza e ai sughi pronti, sa dimostrare  e attestare altri concetti chiave fondamentali per il lavoro della  celebre azienda e cioè: l’innovazione e la sostenibilità. “Oltre alla polpa pomodoro – spiega Riccardo – produciamo anche altri prodotti tra cui sughi pronti. Le diverse tipologie di prodotto nel corso degli anni sono state infatti sviluppate  proprio per andare incontro a quella che per anni è stata la richiesta di mercato. Introdurre il sugo pronto significa, a tutti gli effetti, rispondere ad un’esigenza del cliente ben precisa! Sia in termini di risparmio di tempo in fase lavorazione prodotto che di risultato finale. Così come per l’innovazione e la continua evoluzione è per noi altresì fondamentale il concetto di sostenibilità”.

Steriltom: Qualità ed ecosostenibilità 

“Adottiamo diverse pratiche in azienda per ricollegarci a pieno al tema sostenibilità – afferma a tal proposito l’Export Manager Steriltom- il pomodoro che noi utilizziamo è 100% italiano, proveniente nello specifico dal nord Italia e di cui l’85% viene lavorato direttamente nella provincia di Piacenza, proprio dove è ubicato il nostro stabilimento. Cosa vuol dire tutto questo? Semplice! Che il pomodoro  lavorato a Piacenza arriva, di fatto, da un raggio di non oltre 30 km dall’azienda e questo si traduce inevitabilmente in termini sostenibilità e qualità. In un percorso così breve il pomodoro, infatti, non subisce stress termici o di schiacciamento. Il campo è praticamente a ridosso dell’azienda, e così si provvede tanto alla salvaguardia e all’integrità  di un prodotto fresco quanto alla sostenibilità di un tragitto così breve da ridurre, al tempo stesso, le emissioni di gas e l’inquinamento.”

Pannelli solari e tanto altro ancora…

“Abbiamo provveduto anche all’installazione di pannelli solari – aggiunge Ferri- con questo sistema, ogni anno, conteniamo quasi 700 tonnellate di CO2. Le pratiche agricole in Emilia Romagna, inoltre, vietano l’impiego di determinati pesticidi, agrofarmaci, agrochimici ecc. E tutto ciò non può che tradursi nell’ulteriore qualità della materia prima e della tutela  ambientale. Ed ancora, lo spreco acqua, il controllo  biologico parassiti, la rotazione dei campi, da Steriltom nulla viene lasciato al caso”.

Il grande traguardo di un’azienda

Un’azienda buona e giusta dunque, una realtà che vanta addirittura il 13esimo posto tra le prime 50 aziende mondiali di trasformazione del pomodoro e di cui lo stesso Ferri specifica: “ Essere tra i primi top player del settore del pomodoro in tutto il mondo è un grande traguardo. Dimostra, a conti fatti, che teniamo testa a tutti i big e ai maggiori produttori del mondo. Tra l’altro, i due principali produttori sono proprio la California, con il primo posto, e la Cina, col secondo posto. Al terzo, invece, c’è l’Italia! e rientrare tra i primi quindici produttori maggiori mondiali è un traguardo che davvero la dice lunga sull’impegno e sul lavoro che da sempre attribuiamo a quella che in effetti potremmo definire una vera e propria missione.”

Steriltom: un primato italiano 

“Con il secondo stabilimento a Ferrara – aggiunge Ferri-  e cioè nella seconda provincia per produzione pomodoro, contribuiamo dunque all’importantissimo ruolo che ricopre un’Italia che puo fare addirittura concorrenza, se non addirittura di più,  ai principali e differenti competitor. E non solo per i metodi di produzione, ma anche per l’attenzione alla qualità. In California e in Cina infatti le regolamentazioni non sono così precise come da noi e le nostre leggi che permettono o bloccano l’utilizzo di determinati prodotti aiutano molto nel  discorso qualità”.

La bontà in molteplici aspetti

Una bontà di prodotto quella Steriltom, ma anche di ideologia e di applicazione dunque. Da sempre legata alla grandi manifestazioni del settore, l’azienda ha persino contribuito ad operazioni di beneficienza con oltre quattordici  tonnellate di polpa di pomodoro.

Il pomodoro solidale Steriltom

Una solidarietà palese, e tra l’altro anche ben motivata, quella raccontata anche da Riccardo Ferri: “Uno  degli eventi che più vorrei ricordare è quello di adesione al progetto “Spesa Sospesa”. Un progetto per i cittadini più bisognosi e di supporto ad associazioni no profit. 14 mila kg di polpa pomodoro sono stati infatti donati a 3 ONLUS Caritas  di cui una a Piacenza e due in Lombardia. Un forte segnale di solidarietà che abbiamo voluto dare sul mercato… ma anche a tutta Italia. Soprattutto in vista del forte periodo di difficoltà anche per il mondo dell’impresa. Il brusco rallentamento dovuto alla pandemia è fortunatamente terminato e ci siamo anche ripresi bene! ma, avendo vissuto sulla nostra pelle e compreso le criticità del momento, abbiamo deciso di sostenere con un impegno più concreto e di materia prima le persone più bisognose”.

Un prodotto buono da mangiare e bello da raccontare…

Il pomodoro Steriltom è quindi un pomodoro, buono, intraprendente e, soprattutto, solidale! Ed è risaputo, quando un prodotto buono è anche bello da raccontare, il successo non può che essere di portata mondiale.

s.g

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