Pasquale Moro: la vera pizzeria casalinga!

La pizza è identità, ma la pizza è soprattutto casa, specialmente per Pasquale Moro. Ecco il suo racconto!

Nome di spicco nel panorama gastronomico nazionale, Pasquale Moro non è solamente un re dell’arte bianca, bensì il vincitore di contest di rilievo nazionale che sa sfornare, presso La Casa della Pizza a Robecco sul Naviglio (Milano) le più belle creazioni in assoluto.

Pasquale Moro: ben più di una storia

Quella di Pasquale Moro tuttavia non è solo una storia, ma un avvincentissimo racconto che, partendo dalla sua più tenera età, tra tante difficoltà e altrettante soddisfazioni sa arrivare fino
ad oggi al suo massimo splendore.

L’avvincente racconto di Pasquale

Una storia, che come lo stesso maestro pizzaiolo racconta, comincia proprio come una delle più grandi storie d’amore. “Una passione che arriva certamente da mia madre — racconta infatti Pasquale — era lei a preparare per tutti la pizza fatta in casa. Lei era casalinga, mio padre impresario edile. Andai da loro a sedici anni per esprimere loro la mia ferma volontà di essere quanto più possibile indipendente(…) All’epoca studiavo e correvo in bicicletta, volevo anche trovarmi un lavoretto estivo, ma non ho mai voluto seguire le orme di papà.”

Le squisite premesse  e promesse di Pasquale

Quel che Pasquale non voleva la diceva infatti lunga anche su quel che poi sarebbe stato il suo percorso futuro. “Non amavo l’idea di essere il figlio del capo — racconta infatti simpaticamente Pasquale — Iniziai così a frequentare una pizzeria finché il titolare non mi propose di lavorare per lui. Accettai immediatamente, anche se avevo un po’ di timore di dirlo a mio padre! E dopo il secondo giorno di servizio mia madre mi chiese se mi piaceva ciò che stavo facendo. Le risposi che da grande avrei aperto una pizzeria tutta mia”.

Un saporitissimo imperativo categorico

Una promessa più che mantenuta quella di Pasquale, un imperativo morale categorico che solo tre anni dopo il maestro pizzaiolo avrebbe potuto addirittura dimostrare al mondo: “ Quando avevo diciannove anni — racconta infatti Moro — comprai proprio la pizzeria dove iniziai a fare esperienza. Inoltre, un momento particolarmente difficile, mi spinse a frequentare diversi corsi di specializzazione: volevo migliorarmi nella tecnica e volevo offrire ai miei clienti un prodotto sempre migliore”.

Pasquale Moro: il primo contest

“Sempre in quegli anni — racconta infatti Pasquale — conobbi persone straordinarie che ancora oggi sono miei cari amici. Uno di loro, a mia insaputa, mi iscrisse diversi anni dopo, nel 2016, al Campionato Mondiale della Pizza di Parma”.

Pasquale Moro: vincitore categoria Pizza in pala!

Un contest che, nonostante l’emozione del tenace Pasquale, delle andare bene aldilà delle sue stesse aspettative. “Vinsi nella categoria Pizza in pala — aggiunge infatti con molta tenerezza — Una vittoria che mi fece acquisire una sicurezza del tutto differente. Una grande soddisfazione.

Pasquale Moro e la sua Casa della Pizza

La Casa della Pizza di Robecco sul Naviglio, il vero tempio del gusto milanese, sa farsi inoltre eccezionale testimone del percorso di successo di Pasquale Moro. Una pizzeria di cui lo stesso maestro pizzaiolo ama infatti raccontare: “ Volevo lavorare, ma volevo anche una famiglia e, tra una trasferta e l’altra, iniziai a cercare casa. Ad un certo punto un amico mi chiamò al telefono, assicurandomi di avere l’immobile che faceva per me. Mi portò a vedere questa casa su due livelli nel centro di Robecco sul Naviglio: un piano commerciale e quello superiore adibito ad abitazione. Ebbi nitida l’immagine del mio futuro davanti agli occhi: casa e bottega, che comodità! Fu così che nacque La Casa della Pizza”

La vera “Casa” di Pasquale

Un locale moderno, dall’atmosfera tuttavia particolarmente familiare . Come potrebbe essere altrimenti d’altronde! Non è soltanto una pizzeria infatti, la Casa della pizza è davvero la casa Pasquale. “Appena entrati i clienti possono subito notare l’affiatamento che c’è tra i ragazzi che lavorano con me — aggiunge Pasquale — Sono entrati anche loro a far parte della famiglia. Il cliente qui è al primo posto, si sente sempre gradito. E con i soli dodici posti a sedere possiamo garantirgli intimità ma anche grande qualità, la stessa che ci mettiamo nel servizio d’asporto per una pizza sempre sfiziosa, fragrante e soprattutto digeribile”.

Una pizza emozionante

Una pizza che oltre a far gioire di gusto sa far battere anche il cuore. La mia pizza — spiega infatti Pasquale— racconta il mio territorio. Il topping è composto da fiordilatte, gorgonzola, funghi porcini, zafferano, luganega. Un classico”.

Un classico… ma non troppo!

Un classico dunque, quello proposto da Pasquale Moro, ma anche una squisita novità. Perché un approccio così familiare alla propria professione oltre che all’arte della pizza stessa, davvero non si era visto mai.

s.g

Altre storie
La scommessa vincente di Ferdinando Simeoli