Come abbinare il vino alle pietanze di Natale, i consigli del sommelier

Una guida di esperti sommelier alla scelta del vino giusto

Il menù dei cenoni e dei pranzi, sia della Vigilia, che Natale che Capodanno, è pronto. Tuttavia manca solo un dettaglio: quale vino abbinare a ogni piatto? Scegliere quello giusto non è sempre facile e spesso un errore nella scelta può compromettere l’intero menu e non valorizzare gli ingredienti che vanno a comporre il piatto.

Che sia pesce, carne, o un dolce gourmet, fondamentale è che ad accompagnarli sia il giusto calice, capace di esaltare il gusto e far diventare ogni assaggio un momento degno da ricordare.

Quali sono quindi i vini e le bollicine migliori da abbinare ai piatti delle feste? Ecco delle idee su come abbinare il vino. Ce le illustrano i sommelier coach Gennaro Buono – sommelier professionista, Campione italiano nel 2012 e tra i primi 30 sommelier al mondo – ed Enrico Mazza.

L’aperitivo, chi comincia bene..

Per l’aperitivo è meglio scegliere una tipologia Brut o Extra-dry, in modo che non sia troppo zuccherino, ancor meglio se nella versione Prosecco Superiore DOCG, dove le note gustative sono ancora più complesse ed interessanti.

Vigilia di Natale: come abbinare il vino al pesce

Dovendo immaginare a tavola un plateau di frutti di mare l’ideale è un vino capace di amplificare l’effetto marino del piatto, mitigando con la sua rotondità le note iodate che vanno ad avvolgere il palato. Come la Lugana, uno dei grandi vini bianchi italiani, capace di soddisfare tutti i gusti. Caso diverso invece per il pesce cotto. In tal caso optiamo per vini dalla struttura più complessa ed elegante: quale migliore occasione per stappare una bottiglia di Fiano di Avellino, molto apprezzato per il gusto particolare con sentori di nocciola e ideale per accompagnare pesci di sapore corposo.

Il pranzo di Natale

Il buon abbinamento per le paste ripiene, specie se a base di pesce è sicuramente uno spumante metodo classico. Ovvero, il Franciacorta, uno spumante che racchiude in se stesso tutto il radicamento e la tradizionalità di un territorio di pregio. Mentre se parliamo di carne, quale vino migliore per accompagnare la sella di capriolo o uno spezzatino di cinghiale, cotto lungamente come vuole la tradizione, se non un Brunello di Montalcino, insieme al Barolo, il vino rosso italiano dotato di maggiore longevità. L’eleganza e il corpo armonico del vino permettono abbinamenti con piatti molto strutturati e compositi quali le carni rosse e la selvaggina, eventualmente accompagnate da funghi e tartufi.

Abbinare il vino al dolce

Per il classico dolce della tradizione meglio andare un confort wine come il Moscato D’Asti. Dolce, ma non stucchevole, piace perché ha una bassa gradazione alcolica che si aggira intorno ai 5 gradi, ideale come conclusione di pasti impegnativi.

E il brindisi di mezzanotte?

Senza nulla togliere alle grandi bollicine italiane, gli Champagne, considerata anche la storia legata ad essi, hanno quel tocco in più. L’ideale è uno Champagne a base di uve a bacca bianca, quindi un Blanc de Blancs composto al 100% da Chardonnay. Oppure un millesimato invecchiato.

 

 

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