Antimo Caputo e la storia del Mulino di Napoli

Antimo Caputo e la storia del Mulino di Napoli

Avere il Mulino a Napoli è diverso dall’averlo in qualsiasi altra parte del mondo”, esordisce così Antimo Caputo, amministratore delegato dell’azienda familiare Mulino Caputo. Mugnai di antica tradizione, oggi tra i primi esportatori di farina al mondo: ben 80 paesi in ogni angolo del globo, dal Giappone agli Stati Uniti, dal Brasile all’Australia, dalla Cina alla Thailandia, insomma da Oriente a Occidente apprezzano e comprano la farina del Mulino di Napoli. 

Caputo non è semplicemente la storia di una farina o di un molino. Caputo è la storia di Napoli, la storia di una famiglia, delle sue tradizioni e dei suoi valori. Proprio il sentimento familiare è forte e radicato in Antimo Caputo, quando ci racconta, con il sorriso sul viso, episodi della sua infanzia felice in azienda, tra l’odore del grano, i campi rigogliosi e i mucchi di crusca dove amava tuffarsi spensierato. “Da bambino, a 7 | 8 anni, mi infilavo nei mucchi di grano con la bici o entravo nei camion per aiutare gli operai a scaricare a mano, con il rastrello, il grano, sotto l’occhio vigile di mio padre Carmine che mi diceva che bisogna svuotare meticolosamente fino all’ultimo chicco di grano”. 

Antimo Caputo, che rappresenta la quarta generazione della famiglia Caputo, è nato e cresciuto nel molino di famiglia a San Giovanni a Teduccio. Nel narrarci la storia del Mulino, racconta appassionato la storia della sua famiglia e sottolinea l’importanza dei valori che gli sono stati trasmessi: generosità, passione, tradizione, spontaneità, ma oggi anche innovazione. Non a caso il Mulino Caputo è il mulino più social d’Italia, ma anche il più attento a incentrare la strategia di marketing sul racconto della storia di una famiglia e di un “gioiello di famiglia” il Mulino. “Uno storytelling emozionale”, direbbero gli esperti di marketing. 

Imprenditore, ma anche gran lavoratore, Antimo Caputo è quotidianamente impegnato nella tutela della qualità del prodotto: “ancora solo dal grano e ancora utilizziamo un metodo a macinazione lenta, ereditato dalla tradizione e che ci consente di ottenere solo farine di altissima qualità senza danneggiare gli amidi e senza rovinare l’autenticità del gusto”. 

Nata come azienda specializzata per i professionisti e i maestri dell’arte bianca, il Mulino Caputo propone oggi un’ampia gamma di farine, nel rispetto dell’idea che “non esiste la farina migliore, ma la farina giusta per il prodotto specifico”. Oltre al famoso Saccorosso e a “la Pizzeria”, ci sono anche: la Fior di Riso gluten free, la Cuor di Cereali, la Fioreglut, la Biologica, la Nuvola (per chi desidera seguire il trend dei cornicioni molto alveolati), la Frolla (ideale per i dolci), la Oro e la “00” Americana (per la pizza americana). 

Ma c’è di più, il Mulino Caputo oggi pensa anche alle esigenze dei semplici appassionati di cucina desiderosi di realizzare ricette di altissima qualità. Ecco perché ha creato farine da 1 kg e 5 kg di tutte le tipologie (Classica, Cuoco, Pasticceria, Semola, Integrale, Oro Super, Manitoba Oro, Tipo 1, Pasta fresca & gnocchi), acquistabili nelle grande catene di supermercati come Sole365, Decò, Carrefour, ma anche comodamente online da casa su diversi siti. 

Come sarà il futuro per Mulino Caputo, abbiamo chiesto ad Antimo Caputo. “F come farina, ma anche come famiglia, fede, fortuna e Facebook”, insomma un futuro nel segno della tradizione e del rispetto dei valori autentici, ma anche dell’innovazione, dei social e dei nuovi mezzi di comunicazione come strumento per raccontare una bella storia di vita, di passione e di grano. 

m.s. 

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