Kbirr: la linea premium per gli Chef stellati

Con un nuovo look ed un tipico gusto partenopeo, la nuova linea Premium di Kbirr conquista le stelle

Riflettori puntati su Fabio Ditto e il mastro birraio Achille Certezza. La loro inseparabile “Kbirr” è nuovamente in primo piano con la neonata “Linea Premium”. Ideata per la ristorazione con un nuovo look e il tipico gusto partenopeo, la nuova creatura di “Kbirr” è nata per abbinarsi alla cucina napoletana… ma punta a una collocazione nazionale. Soprattutto al mondo degli chef stellati e i ristoranti alla moda.

Quando il successo è una Certezza

Molti cuochi amanti del bello – ha dichiarato, l’anima di Kbirr, Fabio Ditto, – quelli che prestano attenzione non solo alla parte gustativa, ci hanno chiesto di mettere la nostra linea in carta. Per questo abbiamo anche pensato a delle accattivanti etichette capaci di valorizzare le intuizioni del mastro birraio Certezza”. Le bottiglie della linea “Premium”, da collezione e da 75cl, si collegano con l’etichetta a delle serigrafie tematiche, ciascuna riferita a un diverso aspetto della cultura e della vita napoletana.

La birra della cultura

Si parte dal patrono San Gennaro per le due varianti della “Natavota”, per giungere alla “ #cuoredinapoli”, vicina a un progetto cittadino che fa tappa nei vari quartieri di Partenope. Continuando, c’è “Jattura”, una Scotch Ale, con un’etichetta raffigurante un corno portafortuna e la “Paliata”, con l’immagine di un mastino napoletano, sinonimo di fierezza e forza. Senza spingere sull’uso estremo dei luppoli o su prodotti inutilmente difficili, a essere ribadito è stato un taglio sereno, per una bevuta facile in grado, pur preservando la qualità, di accontentare i gusti del grande pubblico.

Kbirr: Un birrificio blasonato

Ed è con queste premesse che il blasonato birrificio napoletano si è attestato come primo in Italia per capacità produttiva, con tredicimila litri al giorno divisi in sei tipologie di prodotto, nonostante le dimensioni dello stabilimento di appena 150 metri quadri sviluppati in verticale. Da “Kbirr”, dunque, si guarda al domani e al dopo pandemia con entusiasmo, pensando con ottimismo al ritorno alla normalità.

s.g

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