Eat Slow Be Happy: il nuovo progetto per i senza fissa dimora

Una nuova staffetta gastronomica parte da Roma per i senza fissa dimora della città. Mangiare bene, pulito e giusto è un diritto per tutti.

Eat Slow Be Happy”. È questo il nuovissimo progetto che impegna Slow Food Roma in una grandiosa iniziativa di staffetta gastronomica per i senza fissa dimora della città. 

Eat Slow Be Happy: l’aiuto 

L’inverno particolarmente duro di quest’anno, aggravato inoltre dalla triste pandemia, non ha potuto far altro che peggiorare ulteriormente la già critica situazione per i tanti senza fissa dimora, pertanto, Slow Food Italy non ha voluto esimersi dall’offrire il proprio aiuto e supporto.

Un forte contributo 

Grazie ad una distribuzione di ben 300 pasti cucinati dai cuochi dell’Alleanza, Slow Food e il Municipio Roma I coadiuvato dal progetto “Akkittate!” di Arci Pianeta Sonoro e Nonna Rom, hanno dunque voluto dare il proprio contributo: con un pasto… ma  anche  con un tetto per tutti coloro che ne erano sprovvisti.

L’iniziativa Slow Food 

L’iniziativa, promossa da Slow Food Italia nelle città di Roma, Torino, Taranto, Catania, Napoli, Trento, Bolzano e Firenze, si è inoltre avvalsa dell’aiuto dei cuochi dell’Alleanza e della conseguente scelta di materie prime locali coltivate in modo sostenibile dei prodotti dell’Arca del Gusto e Presìdi Slow Food. 

 Il cibo è importante, ma il buon cibo di più.

Emiliano Monteverde, assessore alle Politiche Sociali del Municipio Roma I, a tal proposito spiega: “Dare il cibo a chi ne ha bisogno è importante, e il buon cibo preparato con sapienza fa parte della nostra cultura. L’iniziativa di Slow Food unisce questi due aspetti e ci aiuta a fare un salto di qualità nel modello di accoglienza e sostegno ai più fragili che il Primo Municipio porta avanti da sempre, e che oggi assume più forza grazie alla rete di solidarietà del Patto di Comunità”.

Eat Slow Be Happy: Una felice collaborazione 

Sottolinea inoltre il presidente di Arci Pianeta Sonoro, Davide Conte: “Siamo molto felici di questa collaborazione in favore del progetto “Akkittate!” e dei senza fissa dimora del centro all’Esquilino. È nel nostro spirito l’idea che il cibo di qualità come elemento culturale debba essere disponibile per tutti. Ci auguriamo che da questa esperienza possa sempre più affermarsi una riflessione condivisa che legga la tematica del cibo non solo come sostentamento del corpo, ma come elemento di valore».

Una grande sensibilità 

Anche il Presidente di Nonna Roma Alberto Campailla a tal proposito spiega: “L’iniziativa Slow Food per Testaccio manifesta la grande sensibilità di chi promuove la cultura del cibo di qualità. Il diritto al cibo non è garantito a 2 milioni e mezzo di persone in Italia e siamo contenti di questa alleanza tra chi sostiene la battaglia per una produzione del cibo sostenibile e rispettosa dell’ambiente, e chi si batte perché esso arrivi a tutte e tutti». 

Non solo un pasto caldo

Non solo un pasto caldo, l’aiuto inteso e offerto dal progetto. L’obiettivo principale è quello di fornire del vero e proprio calore affettivo e familiare supportato da menu con prodotti buoni, puliti e giusti in pieno stile Slow Food.

 

s.g

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