Tutti pazzi per la pizza di Roberto Caporuscio

L’ America è il Paese con il maggior numero di pizzerie al mondo: oltre 90 mila. In particolare, lo Stato americano con più pizzerie è la California, seguito da New York. All’inizio del 2021 gli Stati Uniti avrebbero dovuto raggiungere il numero di 100.000 pizzerie. Ma il Covid ha bloccato una crescita ininterrotta da 5 anni.  Gli americani adorano la pizza. E quando è veramente made in Italy, i più attenti iniziano a riconoscerlo e ad apprezzarlo. Come nel caso della pizza di Caporuscio.

Roberto Caporuscio, nel 1999, è stato il primo pizzaiolo italiano a portare la vera pizza napoletana in America. La voglia di di esportare la pizza napoletana negli States lo spinge ad aprire due pizzerie di successo. a Pittsburgh e nel New Jersey. Poi arriva a New York City dove, nel 2009, inaugura Kesté pizza & Vino. Un successo cui segue, nel 2012, Don Antonio a Midtown e che poi si estende a tutto il territorio americano, con Kestè pizza Go, innovativo servizio di delivery.

il Kestè di Caporuscio

Oggi Roberto Caporuscio – presidente dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani in America – è anche uno dei principali ambasciatori del made in Italy e della pizza di qualità a New York, tanto che è entrato nella classifica americana “50 Top pizza”. Caporuscio, per la sua pizza napoletana, ha da sempre scelto materie prime di qualità, rigorosamente importate dall’Italia. ad esempio come i pomodori di Salerno, il prosciutto di Parma, il Tartufo Urbani, la Mortadella Bologna, la Finocchiona IGP, la mozzarella di bufala di Caserta, l’olio extra vergine siciliano, il Parmigiano Reggiano e molte altre eccellenze italiane.

Ma nel suo menù, Caporuscio ha inserito anche una pizza realizzata con farina senza glutine, molto apprezzata anche dai millennials, tanto che rappresenta il 28% del fatturato delle sue pizzerie.

Caporuscio ha puntato sul binomio prezzi popolari e materie prime eccellenti; infatti, nel suo menù ha inserito tre pizze a 5 dollari. Oggi dopo il Covid, gli effetti economici della guerra in Ucraina si fanno sentire ovunque e i costi per realizzare una pizza napoletana a regola d’arte sono lievitati di circa il 30%, oltre alla difficoltà nel reperimento dei vini italiani più prestigiosi. Ma il suo obiettivo con Kestè è continuare a far apprezzare – agli americani e agli italiani in viaggio in America – la vera pizza napoletana a prezzi contenuti, mantenendo inalterata la qualità.

 

 

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