La lestopitta: la specialità calabrese dalle origini greche

La lestopitta: la specialità calabrese dalle origini greche

La “lestopitta” è una specialità calabrese, in particolare dell’area grecanica e del paesino di Bova superiore, che sorge nel Parco Nazionale d’Aspromonte ed è stato inserito tra i Borghi più belli d’Italia

La lestopitta, infatti, è un piatto di origine greca, che si condisce con prodotti e insaccati tipici del luogo. 

Il nome deriva dal greco Λεπτός (leptòs), sottile e πίτα (pita), pane e significa appunto “pane sottile”. Nasceva in origine come un sostitutivo del pane ed era probabilmente un’alternativa più veloce, visto che non necessita di lievitazione. 

C’è chi la vede come un incrocio tra pizza fritta e piadina, pita turca e pane azzimo, chi come una focaccia non lievitata e fritta o come una sottilissima pizzetta da condire con prodotti tipici calabresi…ma in realtà è unica nel suo genere!

 

La preparazione: l’importanza della lavorazione 

Gli ingredienti sono semplicemente acqua, farina di semola di grano duro, olio e un pizzico di sale (l’olio da croccantezza alla lestopitta, il sale può anche essere omesso). 

La parte più importante della preparazione è naturalmente quella iniziale: l’impasto va lavorato con maestria e deve essere morbido e non appiccicoso. Il vero segreto sta nel riconoscere la giusta consistenza del composto e il corretto equilibrio tra acqua e farina. Una volta raggiunta la consistenza di un composto omogeneo, si separa un piccolo panetto. Nel frattempo, l’olio in padella deve essere portato a ebollizione.

A questo punto, il panetto si stende col mattarello fino a creare una circonferenza sottile e si mette in padella. Durante la cottura, la lestopitta si gonfierà leggermente, riempiendosi di bolle. Quindi, basterà girarla una volta e cuocerla un minuto per parte. A fine cottura la lestopitta avrà un bellissimo colore dorato e una deliziosa consistenza croccante.

 

I condimenti che sanno di Calabria e i prodotti DOP

La lestopitta va servita calda e piegata a metà. Al suo interno è tradizione inserire prodotti tipici calabresi, ma vi sono tantissime varianti.

Le più tipiche con formaggio pecorino locale, salsiccia dolce o piccante, salumi, peperonata, ciccioli di maiale, parmigiana di melanzane, ‘nduja, patatine fritte…e, per i coraggiosi, con peperoncino rosso calabrese. C’è anche la variante più “light” con pomodorini freschi locali, basilico, olive e feta.

Ma i veri gusti tipici della lestopitta sono pecorino e soppressata o ‘nduja e pecorino!

La ‘nduja è tipica di Spilinga (in provincia di Vibo Valentia) e viene preparata con le parti grasse del maiale, con l’aggiunta del peperoncino piccante calabrese, è insaccata nel budello cieco (orba) per poi essere affumicata. 

La soppressata (o “Suppizzata” o “suprissata”) è un insaccato a denominazione di origine protetta e si prepara con carne di maiale tagliata a pezzettoni a cui si unisce pepe nero, sale e peperoncino calabrese.

La variante dolce è con miele o miele e bergamotto, agrume tipico della provincia di Reggio Calabria e noto per le sue proprietà benefiche (vitamina A, vitamina C e vitamine del gruppo B, flavonoidi).

Una ricetta facile e veloce, ma che richiede maestria ed esperienza. Il pasto perfetto da gustare come street fooddurante la festa di paese o anche seduti al tavolo…per assaggiare un po’ di Calabria godendosi l’aria fresca dell’Aspromonte.

 

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